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Omar Galliani – “Disegnata”

Ascoli Piceno - Galleria d’Arte Contemporanea “O. Licini”, 5 luglio - 26 settembre

 

Di Omar Galliani, noto artista citazionista, vengono esposte – a cura di Marisa Vescovo - opere che datano dal 1976 ad oggi. Alcune sono ispirate al tema del volo e della trascendenza rimandando a Osvaldo Licini, di cui la Galleria d’Arte Contemporanea del capoluogo piceno possiede una notevole collezione di olii e disegni; altre appartengono al ciclo dei “Mantra per Laura” (dittici su tavola di grande formato, per metà ricoperti di foglie d’oro - come le statue dei Buddha thailandesi e birmani - e per il resto disegnati a matita e carboncino) con ritratti femminili, dall’idealizzata bellezza, dedicati alla moglie. Ci sono, inoltre, i dipinti “siamesi” con figure specchiate e le “Nuove Anatomie” dell’ultimo periodo con volti dormienti o in meditazione, indotti dai recenti esperimenti biogenetici, come la clonazione, dagli esiti ancora incerti.

Associando al colore un suo segno - ora calibrato o immediato, ora essenziale o addensato - l’artista riesce a tracciare o a definire magistralmente le immagini, a esplorare l’interiore e a sconfinare nella dimensione esoterica.

I lavori proposti non lasciano dubbi sulla particolare formazione culturale dell’autore e la vocazione artistica sviluppata con grande dedizione al ‘mestiere’; sulla propensione per simbologie fortemente evocative, la capacità di metabolizzare materiali eterogenei e di strutturare la composizione creando effetti estranianti e levitanti. Peculiarità rafforzate dalla tensione della ricerca, dal moderno atteggiamento concettuale e dalla sensibilità poetica.

Ancora una volta egli si ripresenta al pubblico con quadri che evidenziano al meglio i risultati raggiunti, nonché le potenzialità disegnative e pittoriche. E non mancano significativi esempi tridimensionali che, tra l’altro, confermano il suo eclettismo. Il tutto in una serrata e vitale dialettica tra storia e attualità.

Ne consegue che i diversi manufatti - selezionati con attenzione filologica e allestiti con rigore estetico - riescono ad attrarre lo sguardo dello spettatore, che viene trasportato in un’atmosfera neoromantica e stimolato a una lettura più profonda.

Per completezza va puntualizzato che il linguaggio postmoderno di Galliani, anche se nutrito da visioni mitiche, è dinamico ed evolutivo, non assimilabile al cosiddetto Anacronismo decisamente impersonale e limitato a rivisitare il passato.

Luciano Marucci

[«Corriere Proposte» (Fermo), a. V, n. 8, agosto 2003, p. 58]