PESARO

Il Centro Arti Visive Pescheria (diretto da Ludovico Pratesi per conto del Comune), che in precedenza aveva dedicato interessanti personali a Domenico Bianchi, Mimmo Paladino e Cristiano Pintaldi, da febbraio ha spostato la sua sede espositiva nella settecentesca ex Chiesa della Maddalena. Ha inaugurato la stagione 2003 con “Oggi Sposi”: installazione di Stefano Arienti - derivante dalla scelta di ironici “annunci matrimoniali”, prelevati dalla strada… - messa in  scena senza ulteriori interventi. Dai 400 messaggi è venuta fuori una sorta di ricerca sociologico-linguistica sul modo di manifestare spontaneamente certe “intime relazioni” appartenenti a un rito popolar-cattolico. Il catalogo, a cofanetto, ha lasciato aperto l’assunto, in quanto ognuno, nel tempo, può arricchire la raccolta. L’operazione in un certo senso si ricollega ai rilevamenti effettuati dall’autore negli ultimi due anni sugli animali persi e trovati.

È seguita la mostra del duo Vedovamazzei (Stella Scala e Simone Crispino), attivo da un decennio. Anche in questo caso è stato creato un corto circuito tra due situazioni opposte: Sacro/Profano. I lavori, infatti, erano ispirati agli affreschi mitologici di tre palazzi storici pesaresi, per riportare dentro un ambiente sacro pubblico, come appunto la chiesa, frammenti di luoghi profani privati, associando la compostezza dell’espressione classica nella storia dell’arte, all’improvvisazione gestuale, dissacrante delle bombolette spray, tipiche della cultura underground. Evidente il legame spaziotemporale e concettuale fra arte e vita. Cinque i lavori esposti dentro alcuni gazebo in plastica, tra cui un “Affresco” (grande acquerello su blocchi di ghiaccio) e due case al “Neon acceso”, ispirate a fotogrammi del cortometraggio di Buster Keaton “One week”.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 113, giugno 2003, p. 78]