Azioni performative di creativi

Di alcuni personaggi, portati a esprimersi con il linguaggio del corpo, ho documentato fotograficamente le azioni comportamentali, a volte da me stimolate. Esse possono essere considerate “Performance private” originali, anche perché non sono state mai riproposte in eventi pubblici.

Segue l’elenco dei creativi coinvolti, con le introduzioni e le indicazioni dell’anno, del luogo degli scatti, altre eventuali informazioni e i link per visualizzare le sequenze fotografiche.

Intanto, ecco le due operAzioni contestualizzate e ben definite:

 

Suonare il mare con Boguslaw Schäffer

Conobbi il musicista Boguslaw Schäffer in occasione dell’VIII Biennale d’Arte Contemporanea di San Benedetto del Tronto “Al di là della pittura” del 1969, dove era stato invitato nella sezione Nuove Esperienze Sonore. Socializzammo subito, anche perché parlava discretamente la nostra lingua, e divenimmo amici. Poiché in quegli anni non era facile uscire dalla Polonia ed egli desiderava avere scambi culturali all’estero, dopo la mia visita del 1978 a Cracovia, dove abitava nel quartiere popolare Nowa Huta, l’anno successivo lo ospitai con il figlio Pietro, per un mese, nell’abitazione di mia moglie nella città balneare, come pure nel 1981. In quei giorni, in spiaggia,ideammo e visualizzammo un’azione performativa in cui egli scriveva musica sul bagnasciuga (subito cancellata dalle onde) e, per dirigerla e suonarla, usava ‘strumenti’ simbolici: grande conchiglia, anello della colonna vertebrale di un cetaceo, paletta di legno da cucina e registratore a pile. Con stupore dei bagnanti. Da qui il titolo dell’operAzione: Suonare il mare. Documentai quei momenti effimeri con varie diapositive e gli inviai in Cracovia una selezione di 19 scatti più uno finale, che avevo rubato all’Oceano Indiano, per esprimere la quiete della pace. E gli suggerii di proiettare le immagini su uno schermo mosso da un ventilatore posto sul retro per simulare il movimento delle onde, come avevo visto al Centre Pompidou di Parigi nella mostra “PaySages”. In una lettera del 3 marzo 1984 mi comunicava di aver usato quelle slides “in una storia molto teatrale di un povero turista che ha fatto un viaggio impossibile. […]”.

Il mio particolare sodalizio con il musicista è stato rievocato nell’articolo, intitolato Viaggio nell’arte visuale e musicale. Gli sconfinamenti di Boguslaw Schäffer, pubblicato sulla rivista di cultura varia “HAT”, n. 59, primavera-estate 2014, pp. 44-49.

 

Per l’articolo in PDF vai alla pagina “Deviazioni”/Periodici-“HAT”

Per le immagini di “Suonare il mare con Boguslaw Schäffer” vai al PDF

 

Scatti per una favola visiva con Gianni Rodari

Il 28 febbraio 1979, in occasione della venuta di Gianni Rodari ad Ascoli Piceno, lo portai a Colle San Marco dove, camminando, inventammo la Favola visiva (da me documentata fotograficamente), pubblicata nel libro-catalogo “RODARE LA FANTASIA con Rodari ad Ascoli”, curato da Luciano Marucci & Anna Maria Novelli (ed. Provincia di Ascoli Piceno, 2000, pp. 60-64) e in “Juliet” art magazine n. 201 del 2021, pp. 48-51 (link: http://www.lucianomarucci.it/cms/documenti/pdf/PercorsiLiberiRodari(I)Juliet201February-March2021)

 

Per l’articolo in PDF vai alla pagina “Viaggi nell’arte”/Percorsi Liberi 

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Le ManipolAzioni di Notari

Dal 1986 al 1990, frequentando Romano Notari anche per realizzare un libro-intervista, scattai all’artista un buon numero di foto: alcune relazionate al suo ambiente di vita; altre, più intenzionali, in cui egli nel dialettizzare con i propri dipinti, dando alle mani valenza simbolica, diventava soggetto dell’opera. La “ManipolAzione” si configura come una sorta di performance dell’interiore, in quanto visualizza sensibili ideazioni pittoriche, ovvero la simbiosi, formale e poetica, tra linguaggio del corpo e opera bidimensionale: la stessa espressa dagli esseri che la abitano.

 

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I dipinti corporali di Omar Galliani

La serie di diapositive che ritraggono Omar Galliani risale al 1988-89, periodo in cui mi recai nel suo studio per una lunga intervista che fu pubblicata nel semestrale di poesia e arti visive “HORTUS” n.8 del 1990. Le immagini evidenziano l’intenzione di far interagire, quanto più possibile, l’artista con la sua opera pittorica attraverso il linguaggio del corpo.

 

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Foto-interpretazione con Bruno Ceccobelli

Nel 1992 incontrai Bruno Ceccobelli, presso il suo studio di via degli Ausoni n. 3 di Roma (l’ex pastificio Cerere del Quartiere San Lorenzo dove operavano gli artisti della “Nuova Scuola di Roma”), per una serie di conversazioni finalizzate alla realizzazione del libro-intervista “L’arte del possibile reale” (1994), riportato in questo sito. Poiché la pubblicazione prevedeva pure la sezione Foto-interpretazione, feci diversi scatti, anche perché mi ero accorto che “Cecco” aveva speciali doti di performer e collaborava, esibendo con il linguaggio del corpo la stessa interiorità delle opere pittoriche e plastiche di quel periodo.

Ecco una selezione di quelle immagini edite e inedite:

 

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Basilé domestico

Foto dell’artista emergente venuto da Roma nella mia abitazione ascolana nel 1998 per rilasciarmi una lunga intervista.

 

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Le avvincenti performance di Aldo Mondino

Le foto riportano al presente alcuni piacevoli momenti del rapporto di lavoro e di amicizia con l’artista, nei giorni in cui ero suo ospite nell’eccentrica villa di Casazze di Altavilla Monferrato.

 

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Le pose di Bruno Munari


Ho scattato a Bruno Munari le foto che seguono nel suo studio milanese durante le mie visite, avvenute dal 1986 al 1993, per interviste. Molte sono state pubblicate nel servizio speciale di “HAT” n. 56/2012. Dalle immagini si nota chiaramente che egli ‘posava’ volentieri, con atteggiamenti comunicativi e ironici, come era nel suo carattere. Ecco il link che porta anche alla pagina 11 della rivista che ne comprende un certo numero:

http://www.lucianomarucci.it/cms/documenti/pdf2/ApprodiHatMunari2012.pdf

 

Luigi Ontani in fotocomportamenti

Le foto qui riprodotte furono scattate all’artista nel 1998 nell’abitazione di via Margutta a Roma, dove mi recavo per intervistarlo e, successivamente, in occasione di sue esposizioni. Per Ontani anche le foto comportamentali rappresentano momenti di espressioni creative.

Alcune di quelle che seguono sono state pubblicate su “Juliet”.

 

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Ritratti di Luca Maria Patella

Qui sono riprodotte solo alcune delle centinaia di diapositive inventive realizzate con Luca Maria Patella nel corso dei suoi soggiorni estivi a San Benedetto del Tronto, dove è stato mio ospite per oltre 25 anni, o nelle sue abitazioni di Montepulciano e di Roma. In parte, venivano scattate da me seguendo le istruzioni tecniche di Luca. Alcune sono state utilizzate in pubblicazioni sue e mie. Tra quelle classificabili “performance fotografiche” (da me ideate e da lui interpretate) le serie:

“Lu’ capa tella”

“…….”

 

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Emilio Vedova, Leone d’Oro

Alla Biennale d’Arte di Venezia del 1997 a Vedova venne assegnato il Leone d’Oro alla carriera. Dopo averlo intervistato, gli scattai alcune foto nel suo spazio espositivo e ai Giardini mentre dialogava, gesticolando, con Germano Celant, direttore artistico di quella edizione. Alcune sono state pubblicate su “ALI” n. 2/2009, pp. 61-68.

Link: http://www.lucianomarucci.it/cms/documenti/pdf2/ApprodiAli2009Vedova.pdf

 

Luigi Veronesi all’opera

Nel corso dei vari incontri con l’artista nella sua abitazione milanese scattai varie foto per corredare le interviste realizzate dal 1986 in poi.

Ecco quelle sequenziali più emblematiche, in parte pubblicate nelle riviste d’arte o nel catalogo di una sua personale da me curata:

 

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Performance inconsapevole di Emilio Isgrò

Mentre nella sua abitazione milanese Emilio palava in modo confidenziale del suo vissuto e delle opere, io, a sua insaputa, scattai una serie di ‘foto consequenziali’. Quando lui ebbe la sequenza di ben 66 foto, rimase sorpreso…

 

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Hans Ulrich Obrist in successione spazio-temporale

Dopo aver intervistato per la prima volta HUO (2010) – noto intervistatore, critico d’arte e straordinario curatore – spesso assistevo alle sue discussioni pubbliche ad Art Basel, alle “Marathon” da lui organizzate annualmente alla Serpentine Gallery di Londra e altrove, documentando fotograficamente i suoi propositivi talk. Poiché egli si esprime vistosamente anche con gesti corporali, dai report fotografici estrapolai i suoi ritratti più ‘eloquenti’, fino al 2015. Gli mandai la serie e fu molto contento e, per ringraziarmi simbolicamente, mi spedì il suo ultimo libro con dedica. Poi ne trasse ispirazione per far realizzare, da un fotografo di professione, una sequenza analoga, che pubblicò in un volume.

 

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Le pionieristiche performance di Joseph Beuys

Confesso di essere stato un ammiratore delle operAzioni del mitico Beuys, altamente simboliche e trasgressive, prima attraverso le rare pubblicazioni che circolavano in Italia, poi frequentando il suo editore Staeck di Heidelberg e gli incontri pubblici a Pescara (presso la tenuta del barone Buby Durini) e le mostre in ambito europeo. In tali occasioni, ovviamente, scattavo molte foto. Qui riporto quelle ‘esclusive’ di Documenta 6/1977 di Kassel, dove tenne discussioni per 100 giorni, su varie problematiche (ambientali, sociali, culturali, economiche e politiche), relazionate a una installazione realizzata con un motore (posto nel ripostiglio di un sottoscala) che pompava miele liquido in una conduttura che percorreva i luoghi della sede espositiva.

 

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Gianfranco Baruchello in dialogo con Hans Ulrich Obrist

Durante il talk di Obrist con Baruchello ed altri ad Art Basel 2013, sull’esperienza Agricola Cornelia alle porte di Roma, scattai un quantità di foto, che documentavano quell’evento internazionale, e le spedii alla consorte Carla Subrizi. Eccone alcune:

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Alfredo Pirri irradiante

Nello studio romano dell’artista, durante l’intervista, tra una risposta e l’altra alle mie domande – Alfredo, seduto con accanto una stufetta elettrica che emanava ‘calore luminoso’ – mi estraniavo per fotografare i suoi mutevoli comportamenti associati alle espressioni verbali.

Ecco alcuni scatti:

….

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Le narrazioni intime di Piero Pizzi Cannella

Quando in passato realizzai i “Calendari d’Autore” (concepiti come mostre a domicilio) con le opere su carta appositamente realizzate, dedicai quello 2006 a Piero Pizzi Cannella. Mentre ero nel suo studio in conversazione con lui, su un divano, fissai alcune espressioni caratteristiche del personaggio.

 

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Claudia Peill tra i frammenti

Nel su studio di Roma, dopo l’intervista, volli ritrarla fotograficamente mentre era in movimento, imitando i soggetti dei suoi quadri sempre composti con allusivi frammenti visivi nello spazio virtuale.

 

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