PIETRASANTA

La città della Versiglia, famosa per la lavorazione del marmo, è divenuta artisticamente attiva anche grazie ad alcune gallerie che vi si sono insediate. Uno degli eventi di Pietrasanta Contemporanea è stato “CABINET DE DESSIN. Hommage America/Europa | Drawing in the age of fragility”, singolare collettiva curata da Lóránd Hegyi e coordinata dalla Fondazione Solares per le Arti, con “nomi noti dello scenario contemporaneo, uniti dalla riflessione sull’era della fragilità attraverso le varie declinazioni del disegno”. Le opere su carta offrivano una visione poetica e, a un tempo, creavano attenzione verso le diverse possibilità linguistiche del medium, in un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione, dalla mancanza di ideali, di principi etici e filosofici. Ma anche dalla diffusione dei media digitali e dalla smaterializzazione dell’oggetto artistico, dalla velocità della comunicazione e dalla mancanza di profondità storica. Si tratta dell’anteprima di una Biennale del Disegno di ampio respiro internazionale che si terrà dal prossimo anno. Due i maestri, più conosciuti come scultori, che con le loro opere esaltano questo genere: l’americano Dennis Oppenheim (scomparso recentemente) e l’inglese Tony Cragg. Completavano la mostra i lavori di Omar Galliani, Piero Pizzi Cannella, Rolando Deval, Gianni Politi, Marco Neri, Ugo Giletta, Valerio Berutti, Felici Levini, Marina Paris, assieme a protagonisti dell’arte europea: la slovacca Denica Lehocka, la bulgara Nina Kocacheva, la ceca Veronica Holcova, i francesi Christian Lhopital e Marine Joatton, l’ungherese Laszlo Laszlo Revesz e l’italo-albanese Anila Rubiku. La rassegna proseguiva l’idea di una serie di esposizioni che Hegyi ha realizzato nel 2004 presso il Museo di Saint-Etienne, di cui è apprezzato direttore, non per fare il punto sullo status attuale della pratica disegnativa, ma per garantire continuità alle peculiarità grafiche e progettuali, lanciando un ponte tra il saper fare della tradizione e lo sperimentalismo della contemporaneità.

Luciano Marucci 

 

[“Juliet” (Trieste), n. 154, ottobre-novembre 2011, p. 95]