Con un’elaborazione visivo-concettuale ha capovolto ruoli e significati del racconto in rima Come fu che Pulcinella inventò la mozzarella.

Ha visto la loquace maschera-marionetta napoletana nelle vesti di un bambino in fasce, scherzoso e un po’ irriverente verso la madre che lo tiene amorevolmente in braccio.

L’ha trasformata da creativa in creatura. Il tutto racchiuso nel cuore di una mozzarella che accoglie la finta "maternità".

Quindi, il burattino, da inventore in cerca di attenzioni esterne, diviene oggetto di premure intime. L’assenza di colori caldi si addice all’essenzialità analitica del disegno.

Come fu che Pulcinella..., 1999
matita su cartoncino, cm 47,8x33,8

 g l i  a r t i s t i ]

Maurizio Arcangeli – Ironia minimal Enrico Baj – Ironia demitizzante Gianfranco Baruchello – Ironia liberatoria Matteo Basilé – Ironia digitale Paolo Canevari - Comic irony Sergio Cascavilla – Ironia mediale Enrico T. De Paris – Ironia globale Pablo Echaurren – Ironia reiterata Giosetta Fioroni – Ironia fiabesca Rosa Foschi – Ironia arguta Maurizio Mercuri – Ironia analitica Aldo Mondino – Ironia ghiotta Bruno Munari – Ironia razionale Ugo Nespolo - Ironia ludica Luigi Ontani - Ironia dialettica Luca Maria Patella - Ironia concettuale Tullio Pericoli - Ironia colta Alessandro Pessoli - Ironia estraniante Emilio Tadini - Ironia grottesca